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COMUNICATO STAMPA “Coronavirus: la posizione della CEI” CS n. 10/20 È in vigore un nuovo decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, finalizzato a definire in modo unitario il quadro degli interventi per arginare il rischio del contagio del “coronavirus” (COVID-19) ed evitare il sovraccarico del sistema sanitario. Il testo conferma le misure restrittive emanate lo scorso 1 marzo – e destinate a restare in vigore fino a domenica 8 marzo inclusa – con le quali in tre regioni (Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna) e in alcune province (Savona, Pesaro e Urbino) sono state stabilite limitazioni anche per i luoghi di culto, la cui apertura richiede l’adozione di misure tali da evitare assembramenti di persone. Alla luce del confronto con il Governo, in queste realtà la CEI chiede che, durante la settimana, non ci sia la celebrazione delle Sante Messe. Il nuovo decreto, inoltre, stabilisce – per l’intero territorio nazionale, fino al 3 aprile – la “sospensione delle manifestazioni, degli eventi e degli spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro” (DPCM, art. 1, b). Tra le misure di prevenzione, si evidenzia, in particolare, l’“espressa raccomandazione a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multimorbilità ovvero con stati di immunodepressione congenita o acquisita, di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati nei quali non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro” (DPCM, art. 2, b). Nelle aree non a rischio, assicurando il rispetto di tali indicazioni in tutte le attività pastorali e formative, la CEI ribadisce la possibilità di celebrare la Santa Messa, come di promuovere gli appuntamenti di preghiera che caratterizzano il tempo della Quaresima. Le misure adottate mettono in crisi le abituali dinamiche relazionali e sociali. La Chiesa che è in Italia condivide questa situazione di disagio e sofferenza del Paese e assume in maniera corresponsabile iniziative con cui contenere il diffondersi del virus. Attraverso i suoi sacerdoti e laici impegnati continua a tessere con fede, passione e pazienza il tessuto delle comunità. Assicura la vicinanza della preghiera a quanti sono colpiti e ai loro familiari; agli anziani, esposti più di altri alla solitudine; ai medici, agli infermieri e agli operatori sanitari, al loro prezioso ed edificante servizio; a quanti sono preoccupati per le pesanti conseguenze di questa crisi sul piano lavorativo ed economico; a chi ha responsabilità scientifiche e politiche di tutela della salute pubblica. Roma, 5 marzo 2020 NELLA NOSTRA PARROCCHIA PERCIÒ ABBIAMO DECISO: 1. Le SS. Messe feriali saranno celebrate alle ore 8 e 18 solo in s. Maria Maggiore, la sola che rende possibile il rispetto delle distanze prescritte. 2. La catechesi dei bambini nelle sue forme consuete è sospesa e verrà sostituita con altre forme più rispettose delle prescrizioni. Anche all’Oratorio sono applicate necessarie restrizioni o chiusure. 3. Vi invitiamo a pregare la Via Crucis in forma privata. A causa delle evidenti difficoltà a rispettare le limitazioni imposte, la preghiera pubblica non sarà possibile, né in chiesa né nelle strade della città. 4. I funerali e ogni altra celebrazione straordinaria saranno limitati nel numero dei partecipanti e nella forma della celebrazione. 5. Le SS. Messe festive saranno celebrate alle ore 8 – 9.30 – 11 e 18 solo in s. Maria Maggiore: abbiate cura di non accalcarvi e di rispettare le distanze prescritte. Restano ovviamente confermate le altre disposizioni del Vescovo diocesano già in vigore dal 29 febbraio: 1) la dovuta igiene personale e dei luoghi; 2) la discrezione sullo scambio della pace, che deve avvenire fra persone vicine e con la modalità più semplice e rispettosa; 3) la proibizione di tenersi per mano durante la recita del Padre nostro o altri momenti della preghiera; 4) la distribuzione dell’Eucaristia solo sulle mani, per precauzione nei confronti dei Fedeli e dei Ministri della Comunione; 5) tolta l’acqua benedetta dalle acquasantiere, si valorizzi, come la norma liturgica permette, l’aspersione con l’acqua benedetta all’inizio della Santa Messa che sostituisce l’Atto Penitenziale. |
È tempo di una preghiera ancora più intensa, profonda e personale per riconoscere e condividere con tutti la certezza dell’amicizia di Dio. Soprattutto preghiera di vicinanza a quanti sono colpiti dal virus e ai loro familiari; preghiera per medici e infermieri delle strutture sanitarie, chiamati ad affrontare in frontiera questa fase emergenziale; preghiera per chi ha la responsabilità di adottare misure precauzionali e restrittive.
SMMnews2020-marzo-8-quaresimaGrazie a tutti quelli che hanno aiutato!